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Visualizzazione dei post da giugno, 2016

Schio. La medaglia al partigiano assassino ‘Teppa’ e la pessima figura delle istituzioni

E’ una brutta gatta da pelare la faccenda della medaglia al partigiano ‘Teppa’. Una ‘rogna’ a tutti gli effetti che ha fatto fare brutta figura praticamente a tutti. Brutta figura per il sindaco di Schio, Valter Orsi, che ha detto di non essere al corrente del fatto che tra i premiati ci fosse anche Valentino Bortoloso, e per il suo assessore Anna Donà, che sapeva benissimo e, malgrado ciò, ha sorriso sgargiante mano a mano con il premiato ‘Teppa’ indossando la fascia tricolore. Brutta figura  per il prefetto Eugenio Soldà, perché chi rappresenta lo Stato sul territorio non può di certo accettare di conferire un’onorificenza a chi è responsabile di un gesto inqualificabile che ancor oggi costituisce una macchia indelebile nella storia di Schio e di tutto l’Alto Vicentino. Brutta figura per l’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), perché ognuno è libero di avere le proprie idee, ma premiare un assassino è, comunque la si voglia vedere, francamente inaccettabile. Brut

Schio. Orsi si dissocia dalla Medaglia alla Liberazione a Bortoloso: “Non è un eroe”

“Valentino Bortoloso eroe della resistenza? No, grazie, non ci sto”. Sono le parole di Valter Orsi, sindaco di Schio, che dopo aver appreso dell’onorificenza attribuita dal prefetto Eugenio Soldà  per volontà del Ministero della Difesa, ad un concittadino divenuto famoso per aver partecipato, armi in pugno, all’eccidio di Schio. Bortoloso, oggi 93enne, era un partigiano e come tale dall’opinione generale viene definito un ‘eroe’. Ma Bortoloso, che aveva come nome di battaglia ‘Teppa’, è anche l’unica persona ancora in vita del commando che, dopo la Liberazione, sparò e uccise 54 persone imprigionate nel carcere di Schio. Uno dei protagonisti dell’eccidio di Schio insomma, fatto per il quale l’uomo era stato condannato a morte dagli alleati alla fine della guerra. Bortoloso è stato inserito nella lista degli 84 vicentini selezionati a ricevere la ‘Medaglia della Liberazione’, premio che gli è stato consegnato dal prefetto, affiancato da Anna Donà, assessore di Schio. Un onorifice

Fu condannato a morte per l’Eccidio, ora premiato il partigiano Teppa

VICENZA/SCHIO – Un protagonista dell’Eccidio di Schio del 6-7 luglio 1945 ha ricevuto dallo Stato l’onorificenza “Medaglia della Liberazione” . Per il 70. della fine della seconda guerra mondiale il ministero della Difesa ha istituito una nuova onorificenza dedicata agli eroi della Resistenza: la “Medaglia della Liberazione”. A palazzo Leoni Montanari il prefetto Eugenio Soldà ha convocato per premiarli 84 vicentini. Tra loro a spiccare è stato Valentino Bortoloso , legato a uno dei fatti più drammatici della storia di Schio: l’eccidio partigiano della notte tra il 6 e 7 luglio 1945 (a guerra finita) nelle allora carceri mandamentali e ora biblioteca civica Renato Bortoli. Quella notte un commando partigiano penetrò arbitrariamente nelle carceri ammazzando con sventagliate di mitra 54 persone (14 donne e 7 minorenni) ree di essere fasciste o collegare al regime. Uno dei protagonisti del commando partigiano, ora unico vivente, è stato Valentino Bortoloso , 93 anni: Teppa il suo n

Schio (VI). Partigiano trucidò 54 innocenti e il governo gli dà una medaglia

La Difesa ha decretato "eroe" della Resistenza Valentino Bortoloso, che partecipò all'eccidio partigiano di Schio .  Se da partigiano hai ucciso 54 persone, se sei entrato nelle carceri e hai scaricato l'intero caricatore di mitra su quelle persone inermi, lo Stato italiano ti premia. Ti dà una medaglia. Ti inserisce nel novero degli eroi. Anche se alle spalle hai una condanna a morte a certificare che quella azione "eroica" fu in realtà un eccidio.   L'eccidio del partigiano   Non è uno scherzo. Uno dei protagonisti dell'eccidio di Schio del 6-7 luglio del 1945 (la guerra era già finita) è stato inisgnito della lodevole "medaglia della Liberazione". Il ministero della Difesa, infatti, in onore dei 70 anni della Repubblica italiana ha pensato fosse necessario istituire una nuova onoreficienza per chi prese parte alla Resistenza partigiana. E così nel vicentino, il prefetto Eugenio Soldà non ha potuto che eseguire gli ordini ricevuti

Valentino Bortoloso “Teppa”: condannato a morte dagli Alleati per l’eccidio di Schio, ora è decorato dal ministero della Difesa

A settant’anni dalla fine della Seconda guerra mondiale, il ministero della Difesa ha deciso di istituire una nuova onorificenza dedicata agli eroi della Resistenza. Il riconoscimento è stato chiamato “Medaglia della Liberazione” e in tutto il Vicentino se lo sono meritati in 84, premiati ieri dal prefetto Eugenio Soldà a palazzo Leoni Montanari. Dall’elenco dei premiati è spuntato anche un nome che non poteva passare inosservato: quello di Valentino Bortoloso, 93 anni, nome di battaglia “Teppa”, della brigata garibaldina “Martiri Valleogra”, uno dei volti dell’Eccidio di Schio. Una figura controversa, unico ancora in vita del commando che fece fuoco su 54 persone imprigionate nel carcere di Schio dopo la Liberazione. Un fatto per il quale Bortoloso era stato condannato a morte dagli Alleati all’indomani della fine della guerra. Ricevendo il premio dal prefetto e dall’assessore allo sviluppo di Schio Anna Donà, Bortoloso avrebbe voluto leggere un piccolo messaggio. Non è stato