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Visualizzazione dei post da novembre, 2021

IL MARTIRIO DEL CARABINIERE ALFREDO GREGORI.

  Il 7 novembre 1941 il carabiniere Alfredo Gregori, nato ad Arcugnano nel 1912, fu ucciso a Veli-Dolac, in Croazia, dai partigiani slavi che l'avevano catturato e lo volevano costringere a rivelare la dislocazione dei reparti italiani. Decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria, Gregori è stato ricordato dall'associazione carabinieri in congedo, da altre associazioni d'arma e dalle autorità civili a Campo Marzo, dove c'è il busto realizzato da Quagliato.. (GdV 09/11/2021)

Dina Bertoni, trucidata dai partigiani a Ceto in Valcamonica.

  Fu seviziata, violentata e poi finita con una baionetta Il corpo della 25enne fu restituito solo dopo 55 giorni «L'accusarono di essere una spia, ma erano calunnie» C'è una atroce, oscura e scomoda pagina della Liberazione camuna che nessuno storico ha mai sfogliato. La sorella della vittima, però, non si è mai arresa e, attraverso la memoria, continua a mantenerne vividi i tragici e inquietanti colori. Esattamente settant'anni fa, Dina Bertoni, 25enne di Ceto, veniva rapita con l'inganno da un gruppo di partigiani. Sospettata di essere una spia, fu portata sulle montagne, violentata e seviziata per giorni prima di essere giustiziata con una baionetta conficcatale nel cranio. I familiari non avrebbero avuto neppure una tomba su cui piangerla se il parroco di Cividate, don Carlo Comensoli, il prete dei partigiani, non avesse supplicato i suoi aguzzini di restituire il cadavere. Il corpo della ragazza fu fatto ritrovare nel cimitero di Berzo Inferiore il 27 maggio 1945.

IL FEROCE OMICIDIO DI ANNA MARIA BACCHI.

  IL FEROCE OMICIDIO DI ANNA MARIA BACCHI. Anna Maria Bacchi, di ventisei anni, laureanda in medicina, assassinata dai partigiani comunisti il 6 aprile 1945. Anna non si era mai interessata di politica, benché suo fratello Gianfranco fosse divenuto ufficiale della Guardia Nazionale Repubblichina. La mattina del 5 aprile, la giovane donna venne avvicinata da tre individui, i quali la informarono che suo fratello, gravemente ferito in uno scontro con i partigiani, era degente all'ospedale di Modena e desiderava parlarle. Anna Maria Bacchi non dubitò un momento della veridicità della comunicazione e seguì i tre individui. Da quel momento scomparve. Il suo cadavere venne ritrovato solo due anni dopo in un campo, a Villa Freto di Modena. Le indagini svolte dai carabinieri portarono all'identificazione dei tre assassini, gli ex partigiani comunisti Cesare Cavalcanti, Enzo Leonardi e Giancarlo Zagni, detto «Luigi». Questi sostenne di avere ricevuto l'ordine di esecuzione dai suoi

LA STRAGE DI CERNAIETO

  Era il 23 aprile 1945, 21 militi della GNR del presidio di Montecchio (RE), dopo due giorni di battaglia, si fidarono delle parole del parroco di Montecchio,   Don Ennio Caraffi,   anche lui ingannato,  portava loro il messaggio dei partigiani comunisti: “la resa a patto di aver salva la vita e la condizione di non subire maltrattamenti e percosse”.Verso le nove del mattino uscirono da “Cà Bedogni” (Montecchio) crivellata di colpi, all’interno dell’abitazione giacevano due ragazzi feriti (gli unici che si sarebbero salvati), due legionari morti, e nello scantinato il cadavere del partigiano   Lodovico Landini.   Il vicecomandante dei partigiani, nonostante la parola data nella trattativa di resa, ordinò che tutti i militi venissero fucilati seduta stante. L’ordine però non venne eseguito per l’intervento di un superiore ed i partigiani legarono i prigionieri tra di loro, con del filo di ferro e li avviarono a piedi verso la “prigione” partigiana di Vedriano di Trinità – Canossa, dall