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Visualizzazione dei post da aprile, 2014

30 aprile 1945. Eccidio di Pedescala (VI). “Spararono poi sparirono sui monti"

“Spararono poi sparirono sui monti, dopo averci aizzato contro la rabbia dei tedeschi, ci lasciarono inermi a subire le conseguenze della loro sconsiderata azione.  Per tre giorni non si mossero, guardando le case e le persone bruciare. Con quale coraggio oggi proclamano di aver difeso i nostri cari”  (Il Giornale, 29 aprile 1983) Negli ultimi giorni di aprile 1945 era ormai chiaro che la guetra era finita. Reparti tedeschi abbandonavano le loro posizioni verso il fronte e cercavano di rientrare in patria, per finire a casa la guerra. La valle del torrente Astico, la Val d'Astico, costituiva una strettoia su cui si dovevano incanalare molti reparti provenienti dalla pianura e diretti al Brennero. A partire dal 25 aprile le notizie sulle sollevazioni, sulla caduta di Milano, sulla morte del Duce, accelerarono questo movimento, che verso il 26 aprile era ormai un fiume in movimento, sempre più rapido. Reparti disparati si susseguivano lungo la Val d'Astico, mirando a us

21 gennaio 1945. Ines Gozzi e il padre trucidati dai partigiani della brigata “Garibaldi”

Ines Gozzi, una bella ventiquattrenne di Castelnuovo Rangone (MO), è una studentessa universitaria, laureanda in lettere. Conoscendo la lingua tedesca è diventata l’nterprete del locale Comando Germanico. Ciò ha significato la salvezza del paese quando i partigiani hanno ucciso due soldati tedeschi nella zona e questi volevano distruggere l’abitato. E’ stata proprio Ines Gozzi a interporsi e a battersi perchè la rappresaglia fosse evitata. Così, da quel giorno, tutti gli abitanti di Castelnuovo Rangone lo sanno e gliene sono grati. Ma tutti sanno anche che la ragazza è fidanzata con un ufficiale della Guardia Nazionale Repubblicana e questa è una colpa imperdonabile agli occhi dei “ partigiani assassini -salvatori della patria- ed eroi coraggiosi pluridecorati “! La notte del 21 gennaio 1945 una squadra di partigiani della brigata “ Garibaldi ” fa irruzione in casa Gozzi prelevando Ines e suo padre. I due vengono portati in un casolare in aperta campagna e qui, davanti al geni

Quell'oblio mortificante sulle stragi rosse

Il testo di Armando De Simone e Vincenzo Nardiello, "Appunti per un libro nero del comunismo italiano", ripercorre le vicende più oscure del Pci Il comunismo? Per Saragat era la tragedia del proletariato. E tante altre sono state le definizioni in questi ultimi decenni. La politica di chi ha cercato di sfamare i popoli ed invece ha affamato il mondo sta subendo un processo storico che qualcuno vorrebbe nascondere o spazzare via. Vi è stato un tempo in cui la politica, in Italia, ha avuto i caratteri dell'incubo. Quest'epoca di ferro non è durata poi molto, se si va a vedere. Dieci anni: fra il 1946 e il 1956; fra elezioni per la Costituente e i fatti d'Ungheria. Ma poco prima, dalle nostre parti, si erano consumate storie rosso sangue, stragi disumane, Portula, Schio. E, oltrecortina, il terrore dei gulag ha cambiato per sempre il volto dei paesi dell'Est. Qualcuno ha tentato, dopo il crollo del comunismo mondiale, con la democratizzazione e la decisi

23 marzo 1944. L’attentato terroristico di Via Rasella a Roma

Avvenne oggi, 70 anni fa, e causò la morte di 33 soldati tedeschi e la strage delle Fosse Ardeatine. Il 23 marzo del 1944 una bomba sistemata da un gruppo di partigiani uccise 33 soldati tedeschi e 6 civili italiani. L’attentato, portato avanti da alcuni membri dei GAP – i Gruppi di Azione Patriottica che attaccavano i soldati tedeschi nelle città occupate o compivano sabotaggi – causò una violenta rappresaglia. I tedeschi rastrellarono 335 persone in tutta Roma che, il giorno dopo, vennero uccise e sepolte nelle fosse Ardeatine, poco lontano da Roma. Fu una delle stragi più gravi consumate in Italia durante la seconda guerra mondiale e, insieme all’azione di via Rasella, ha continuato a causare polemiche fino ad oggi. Nel marzo del 1944 alcuni partigiani che appartenevano alle Brigate Garibaldi, organizzate dal Partito Comunista italiano allora fuorilegge, notarono che un grosso gruppo di soldati tedeschi percorreva quasi ogni giorno alcune strette strade nel centro di Roma. Si