Anna Maria Bacchi, di ventisei anni, laureanda in medicina, assassinata dai partigiani comunisti il 6 aprile 1945. Anna non si era mai interessata di politica, benché suo fratello Gianfranco fosse divenuto ufficiale della Guardia Nazionale Repubblichina. La mattina del 5 aprile, la giovane donna venne avvicinata da tre individui, i quali la informarono che suo fratello, gravemente ferito in uno scontro con i partigiani, era degente all'ospedale di Modena e desiderava parlarle.
Anna Maria Bacchi non dubitò un momento della veridicità della comunicazione e seguì i tre individui. Da quel momento scomparve. Il suo cadavere venne ritrovato solo due anni dopo in un campo, a Villa Freto di Modena. Le indagini svolte dai carabinieri portarono all'identificazione dei tre assassini, gli ex partigiani comunisti Cesare Cavalcanti, Enzo Leonardi e Giancarlo Zagni, detto «Luigi». Questi sostenne di avere ricevuto l'ordine di esecuzione dai suoi capi. Ma venne condannato a ventiquattro anni di reclusione.
Le donne fasciste - o presunte tali - trucidate dai partigiani nel modenese, furono complessivamente oltre un centinaio. Tra le uccise vi furono, il 27 aprile, Rosaria Bertacchi Paltrinieri, segretaria del fascio femminile repubblicano, e la fascista Jolanda Pignati. Prelevate nelle loro abitazioni, la Bertacchi Paltrinieri e la Pignati furono violentate di fronte ai rispettivi mariti e figli e quindi condotte vicino al cimitero: là furono sepolte vive.
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