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Ravenna: attacco a Boldrini, "è il boia di Codevigo"

Arrigo Boldrini, storico comandante partigiano noto con l'appellativo di comandante Bulow, continua a far discutere. Nel giorno in cui Ravenna ne celebra il ricordo a pochi mesi dalla morte con l'inaugurazione di un monumento a lui dedicato e ricordando l'anniversario della Liberazione, fioccano le polemiche.
A gettare ulteriore benzina sul fuoco è il parere dello storico Gianfranco Stella, autore di "Ravennati contro", del recente "Crimini partigiani" e di altri testi sulla Resistenza che hanno riaperto vecchie ferite. "Arrigo Boldrini e' stato il boia di Codevigo", sostiene Stella nel ricordare Bulow.
Parlando alla conferenza stampa organizzata dal Popolo della Libertà ravennate sulle ragioni della protesta contro il monumento a Bulow, Stella spiega: "E' storia, non ho paura di querele". A dargli ragione c'e' una sentenza, riferisce, esito di un "processo lunghissimo e imbarazzante per i magistrati di Ravenna, Rimini e Forli'" che prova "oggettivamente" la strage. Si tratta di un massacro, secondo Stella, con ben 120 vittime, "ma sono solo quelle accertate, io credo che siano molte di piu'. Perche' i testimoni oculari raccontano che per liberare il fiume Bacchiglione dai cadaveri hanno dovuto usare mine anticarro".
Stella condivide la contrarietà al monumento a Bulow collocato di fronte all'ingresso del Consiglio comunale, perchè "un sindaco deve evitare le provocazioni, cosi' Fabrizio Matteucci non aiuta il processo di pacificazione". Il capogruppo di An Sergio Covato, chiarisce che il Pdl "non vuole riscrivere la storia, ma sulla scelta di intitolare o dedicare strade e statue ci vuole, se non l'unanimita', almeno la massima condivisione".
Per il centrodestra Bulow resta, se non un "boia", quantomeno il principale rappresentante di un movimento partigiano che "non è quello che combatteva per la liberta' - spiega Gianluca Palazzetti (An) - ma quello che voleva sostituire al totalitarismo fascista quello staliniano".

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