La "Foiba della Rosetta" a Tonezza del Cimone, dove il 1 maggio 1945, i partigiani infoibarono diciannove soldati tedeschi e una ragazza italiana di 19 anni, insieme al fidanzato milite della RSI.
A seguito di un esposto del "Comitato Permanente Vittime Civili 30 aprile 45" di Pedescala, venne aperta un’inchiesta dall’allora sostituto procuratore A. Fojadelli verso la fine degli anni 90. Scriveva del 4 marzo 1998: di Tonezza, ove erano stati ritrovati pochi reperti, visto che i cadaveri dei militari germanici erano stati traslati negli anni cinquanta. Le segnalazioni della raccolta e sistemazione delle salme erano contenute nel dossier che il Comitato ha spedito a una dozzina di istituzioni italiane e internazionali per chiedere la riapertura delle indagini sull’ eccidio di Pedescala (82 vittime) e sulla Foiba di Tonezza (20 morti). Per quanto riguarda quest’ultima, un primo foglio del Comune di Tonezza, risalente al 30 marzo ’50, confermava il recupero a 43 metri di profondità di un cadavere in completo disfacimento apparentemente in via assoluta, specie dai resti dei vestiti a una donna, e di sette tedeschi e numerose altre ossa umane. Fu quattro anni dopo, il 14 giugno 1954, i VV.F. di Vicenza recuperarono i resti di altre 12 persone. Le salme, per iniziativa del Commissariato Generale Onoranze Caduti in guerra, furono tumulate prima nel cimitero di Tonezza del Cimone e poi nell’ ottobre del 1957 furono spostate nel cimitero militare tedesco di Costermano, in provincia di Verona. Una fossa comune raccoglie quindi i resti dei 19 militari. I loro nomi: HansMuller Kropp, Herbertwinkler, Fritz Bolter, Karl Weineck, Erwin Sperl, Fritz Wille, Paul Strahlendorf, Hermann Schultheis, Anton Greime, Rudi Herdlick , Gunter Roth e Sesso Triestina nata a Vicenza il 5 agosto 1925.
Una nuova versione l‘ho trovata nell’articolo del signor Lino Cecchin: “22 caduti in attesa di giustizia“. Nell’articolo viene riportato un numero di 18 soldati tedeschi, la civile Sesso Triestina con fidanzato, il ten. Della X MAS Gino Pernigotto nato a Vicenza e altri due ignoti.
Tratta da libro ”600 giorni di Storia della Repubblica Sociale Italiana a Vicenza” di Fabrizo Scabio.
Commenti
Posta un commento