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Eccidio di Schio, i violenti dei centri sociali con mazze e caschi fra i manifestanti

Centro storico blindato da carabinieri e poliziotti. Individuati elementi antagonisti provenienti dal Padovano, armati per lo scontro e identificati.
SCHIO. Il 70° anniversario dell'eccidio ha portato nella piazza di Schio una tensione che non si respirava da anni. Ancora una volta il centro si è diviso tra rossi e neri, antifascisti e nostalgici, con circa 200 manifestanti. Quasi tutti, bisogna dire, dalla parte dei primi. Nel presidio della sinistra anche un gruppo di antagonisti venuti da Padova, scesi in piazza con caschi e mazze.Il gruppo ha tentato una sortita per aggirare il nutrito cordone di carabinieri, polizia di stato e locale, tra cui diverse unità in tenuta anti sommossa. L'area circostante la biblioteca civica, l'ex carcere mandamentale, dove il 7 luglio 1945 si consumò l'eccidio, era però blindata. L'efficace gestione dell'ordine pubblico, anche nei momenti di maggior concitazione, ha evitato conseguenze peggiori.IL BLITZ. Poco dopo le 11, mentre era in arrivo la delegazione di militanti di destra, diretta alla cerimonia di via Baratto, un gruppo di manifestanti, principalmente provenienti da centri sociali del padovano, si è staccato dalla piazza rossa e ha tentato di eludere i posti di blocco delle forze dell' (...)
Da Il Giornale di Vicenza.

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