IL PARTIGIANO EOLO. Una storia di odio nel Polesine della guerra civile.
Nel corso della guerra civile operò nel Polesine, in particolare nella zona intorno ad Adria, una formazione partigiana che terrorizzò la popolazione macchiandosi di crimini e nefandezze tali da far inorridire gli stessi antifascisti, capitanata da Eolo Boccato, un personaggio violento che, dopo aver combattuto a fianco dei fascisti contro gli slavi, si diede alla macchia dando vita ad una sua “guerra privata”, scatenando sanguinose rappresaglie contro la popolazione civile. In pochi mesi Eolo e compagni giunsero a sopprimere 76 persone. Un curriculum che li vide distinguersi in ogni tipo di infamia: dallo stupro di Marcella Cacciatori, violentata dal branco e resa incinta a 14 anni, allo sterminio dell'intera famiglia Gaffarelli ad Ariano Polesine, dove non mostrarono pietà nemmeno per due bambini di 2 e 4 anni, alle mortali imboscate contro chi rifiutasse di aderire alle loro imposizioni. Nonostante la presa di distanza degli stessi vertici resistenziali, l'Italia ufficiale nel dopoguerra assegnerà a Eolo Boccato una medaglia d'argento per “meriti partigiani”, contribuendo a riaprire nella società civile polesana vecchie ferite mai del tutto rimarginate.
Antonio SERENA - Edizioni RITTER Volume di 213 pagine, con numerose fotografie in appendice. Formato 14 x 21 cm.
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