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“COMPAGNI, STANOTTE SI SCOPA!”. Il martirio di Giovanna Innocenti e Piera Assunta Ivaldi.

 


Il 6 aprile del ’45 nella frazione di Piancastagna del comune di Ponzone, a cavallo tra le province di Alessandria e Savona, un gruppo di partigiani comunisti al comando di Giovanni Battista Vanni irruppe nelle abitazioni delle famiglie Innocenti e Ivaldi alla ricerca di due donne da punire: la trentunenne Giovanna Innocenti, madre di tre figli e Piera Assunta Ivaldi, nubile di 29 anni (FOTO).
Accusate di essere spie furono rasate.
Il gruppo di partigiani se ne ripartì per tornare la sera stessa poiché il comandante Vanni aveva finito col promettere ai suoi ventisette partigiani una notte di sesso.
Così le due donne furono prelevate e trascinate al comando partigiano, una fatiscente baracca nella frazione di Palo che si ergeva lontano dai sentieri sterrati e luogo di frequenti esecuzioni sommarie.
Per una questione di gerarchia esse furono prima violentate dal comandante Vanni e dal commissario politico Augusto Cavallero. La notte di sesso promessa si concluse all’alba del 7 con la morte della due sventurate i cui cadaveri furono sepolti a fior di terra in un bosco di confine.
Nel ’46 le loro salme furono esumate e inumate nel piccolo cimitero di Ponzone, mentre le indagini dei carabinieri individuarono i due maggiori responsabili che solo nel ’49 furono portati a giudizio. Furono prosciolti in una di quelle vergognose istruttorie che a migliaia si concludevano con l’applicazione dell’amnistia, frutto di quel patto scellerato tra il Pci e una magistratura largamente compromessa col passato regime. Il crimine dei due boia fu riconosciuto come “atto di guerra in lotta col tedesco invasore”.
Il comandante Vanni fu ovviamente decorato di medaglia d’argento al valor militare.
Non ho la sua foto e pagherei un occhio per averla. Ne descrivo volentieri i dati anagrafici: Giovanni Battista Vanni, padre Guglielmo, madre Giuseppina Parodi. Nato a Genova il 13 giugno del 1922. Non è dato conoscerne la data di morte.
Il commissario politico Augusto Cavallero era nato a Genova il 22 giugno del 1924; padre Teresio e madre Ernesta Benvenuto. Tirò le cuoia nel 1988.
Quantunque sopraffatto dalle querele non me la sento di tacere crimini come questi; continuerò a diffondere la verità, convinto più che mai che la resistenza marxista abbia fatto emergere il lato peggiore della natura umana.
Gianfranco Stella scrittore

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