Il Presidente della Repubblica, SANDRO PERTINI, concesse la grazia a MARIO TOFFANIN detto “GIACCA”, un criminale partigiano comunista, capo di una brigata dei GAP, condannato all’ergastolo nel 1954 dalla Corte di Assise di Lucca.
A questa pena furono aggiunti altri trent’anni di reclusione per sequestro di persona, rapina aggravata, estorsione e concorso in omicidio aggravato e continuato.
“Botteghe oscure” riuscì a far espatriare Toffanin in Jugoslavia.
Mario Toffanin
Il criminale partigiano comunista era già da tempo in simbiosi con i comunisti slavi, avendo collaborato con il IX Corpus titino, responsabile degli eccidi delle Foibe e della strage di Porzus in cui furono trucidati 17 partigiani cattolici.
Il condono della pena non indusse comunque Toffanin a tornare in Italia.
Questo macellaio, correo della tragedia delle “foibe”, finì infatti i suoi giorni in Slovenia, percependo anche una pensione italiana di 672.00 Lire fino alla sua morte, avvenuta nel gennaio 1999.
Evidentemente l’afflato del Presidente Pertini con la ferocia espressa dai partigiani comunisti non è riuscito ad essere contenuto nei limiti della decenza ma anzi si è espresso con arroganza e protervia, insultando così la memoria delle vittime innocenti.
Non a caso, alla morte del dittatore comunista jugoslavo ideatore del massacro delle popolazioni della Giulia e della Dalmazia, Josip Broz Tito (nel 1980), il Presidente Pertini si scapicollò a rendergli omaggio, baciando perfino il feretro e la bandiera nella quale il leader marxista slavo era avvolto.
Gli Italiani purtroppo ricordano invece Pertini solamente, a causa della disinformazione attuata dai comunisti per decenni, come il Presidente che alzò la Coppa del Mondo di calcio allo Stadio Santiago Bernabeu l’11 luglio 1982, in occasione della vittoria della squadra nazionale italiana.
Commenti
Posta un commento